venerdì 25 dicembre 2015

NITE-LITE HI-FI remix – Pensieri di Fine Anno





NITE-LITE HI-FI remix
Pensieri di Fine Anno

Così vicina è la gloria alla nostra polvere
così vicino è Dio all’uomo
che quando il Dovere sussurra: Tu devi!
l’uomo risponde: Io posso…
(Ralph Waldo Emerson). 
Chiudo l’anno con questa citazione illuminante (nel senso delle luci dell’albero di Natale, non delle solite palle pseudo-natalizie), facendo seguito al post precedente e all'altro pensiero illuminante, quello dello skizzato Bukowski: è Natale da fine ottobre. Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti. Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese.
Ma torniamo a noi e al nostro Natale: Così vicina è la gloria alla nostra polvere, così vicino è Dio all’uomo. È un augurio, ma anche un incentivo a risvegliare il nostro eroe interiore, il nostro Cristo dentro.
Felice il paese, che non ha bisogno di eroi! sono le parole di un personaggio di Bertolt Brecht. Un altro replicava: Meglio avere le mani sporche che non le mani vuote.
Bene, se non possiamo essere eroi, cerchiamo almeno di non avere le mani vuote… Impegniamoci, quindi, stiliamo un  programma di azioni da fare l’anno venturo, buttiamo giù su carta qualche desiderio su cui focalizzarci, cerchiamo qualche libro, corso, spunto (anche su YouTube, su questo stesso blog; oppure, meglio, dentro di noi); insomma, qualcosa da cui partire per il nostro viaggio di miglioramento personale (interiore ed esteriore) – e poi cominciamo, seriamente (ma con allegria ed entusiasmo) il nostro training, la nostra danza.

Ho detto entusiasmo (en Theos: Dio dentro): immergiamoci con la mente, le emozioni, il nostro corpo, insomma tutto il nostro essere, nel risultato già raggiunto:
chiudi gli occhi, estraniati da tutto il resto, entra in te stesso – è buio, stai scivolando in un tunnel, ti lasci andare, sempre più veloce… poi una luce in fondo, sempre più forte… ora sei fuori dal tunnel, nel tuo futuro desiderato, che è già adesso… bello, pimpante, in ghingheri, sicuro di te, come ti vuoi, come tu vuoi, con le persone che vuoi, il lavoro che vuoi, se lo vuoi, le sensazioni che vuoi, i  pensieri, le emozioni, le sensazioni che vuoi, le tue passioni, la tua estasi…
Dai, corri, vola, e poi scendi giù a terra!
Sono fuori dal tunnel del divertimento
Sono fuori dal tunnel del divertimento
Quando esco di casa e mi annoio sono molto contento
Quando esco di casa e mi annoio sono molto più contento
Gli incontri, gli scontri, lo scambio di opinioni, persone che son fatte di nomi e di cognomi…
Venghino signori, che qui c'è il vino buono, le pagine del libro e le melodie del suono…
Si vive di ricordi, signori, e di giochi, di abbracci sinceri, di baci e di fuochi…

Sono tutto un fuoco, sei tutto un fuoco.
Tutto questo è un inno all’entusiasmo (en Theos: il Dio dentro…); per questo, sempre di Emerson (senza Lake & Palmer), ti cito quest’altra:
Ogni grande e importante momento negli annali del mondo è sempre il trionfo di un entusiasmo: il pensiero è il fiore, il linguaggio il boccio, l’azione il frutto.
Nel 2016 succederà tutto questo: fiore, bocciolo, frutto…
È una mia percezione, forse solo un desiderio, sta a te (e a me) farlo diventare realtà. Dai, fammi fare un po' il Babbo Natale psicanalista della vignetta che apre questo post... (ovviamente, l'albero di Natale sul lettino sei tu).
Quando le porte della percezione si apriranno tutte le cose appariranno come realmente sono: infinite. (William Blake).
Sì, ci saranno, forse, dei problemi, ma tu glissa sui problemi, fanne una glassa, saltaci su, scuotiteli di dosso e punta alle soluzioni:
Col complicarsi dei problemi, si vanno perfezionando anche i mezzi per risolverli. (Josè Ortega Y Gasset).

Sarà che sono un sognatore, ma io so che il 2016 sarà fatidico (oltre il fato, forse a casa delle fate – fate voi). D’altronde: la casa della poesia non avrà mai porte. (Alda Merini)
In ogni caso, nel 2016, almeno per me e chi ha patria in questo blog, sarà un anno sacro, fatti di porte sacre. Non potrà essere altrimenti, perché, per dirla con Nicolás Gómez Dávila: respiro male in un mondo non attraversato da ombre sacre.  
E non appena ti sveglierai il Primo dell’Anno devi tatuarti in mente (e nel cuore, anche nelle gambe e nelle braccia) queste parole tutte quelle di questo blog e vedrai che qualcosa succederà (già dal due gennaio…):
Puoi essere più grande di qualsiasi cosa ti possa accadere. Rifletti: l’idea di successo è sempre nella tua mente. Trovala… (Norman Vincent Peale)
Ma ricorda questo, è sempre il buon Peale (che non perde mai il vizio) a dirlo: 
Chiedi a Dio ciò che vuoi, ma sii disposto ad accettare quello che Dio ti dà, perché potrebbe essere meglio di ciò che tu hai chiesto...

Per chiudere, ho scritto: Nite Lite Hi-Fi remix, cioè, Luce della Notte remix. 
Sì, questo è in  parte un remix del messaggio di fine anno del 2014 (by the way, vatti a rileggere un po’ di post degli anni passati: è un buon modo per iniziare bene l’anno nuovo…), ma qui, in quest’ultimo mio post, c’è più entusiasmo, e anche più immaginazione: che i (re? tre? Boh!) magi ti portino (ci portino) molto oro (ricchezza, in tutti i sensi), f(i)umi di incenso (successo) e tanta mirra (guarigione, fisica ed emotiva) – anche un po’ di birra e, volendo, del buon primitivo (a me piacciono anche lo zinfandel e il nero di Troia).
Su con la gioia: Sursum corda e… leviamo i calici!

lunedì 21 dicembre 2015

SHAKE SHAPE SHARE & SHAVE



SHAKE SHAPE SHARE & SHAVE
Svegliati, datti una mossa e agisci:  
sia il Natale la tua “nuova nascita”!

“Di coloro che cercarono la mia culla a Betlemme, ascoltando una voce e seguendo una stella, quanti salirono con me sul Calvario? Troppo lunga era la via…”. Alice Bailey, esoterista inglese di inizio ‘900, qui l’ha azzeccata (non sempre è nelle righe: ogni tanto si ‘sviava’, almeno secondo la mia ‘via’).  
Sì, spesso si cercano scorciatoie, o si rende il tracciato inutilmente lungo e zigzagante, quando la verità è a portata di mano. Nondimeno, direbbe il filosofo: “perché deformi in linea retta la traccia vagante del mio passo?”
È vero, più che seguire una rotta prestabilita (dalla famiglia, dalla società, dalle mode, dal “senso comune”) è molto meglio vagare in cerca di nuove soluzioni (anche antiche), di nuovi territori, esplorati o inesplorati – anche se, come ben sai, “il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi. (Marcel Proust).
Invece, “Il modo più sicuro di corrompere un giovane è istruirlo a tenere in alta considerazione quelli che la pensano allo stesso modo piuttosto che quelli che la pensano in modo diverso.” (Friedrich Nietzsche).  
Quindi, cogliamo al volo l’occasione del Natale per uscire dal coro (e dal corso) e cantare una nuova canzone: leviamoci in volo, corriamo, saltiamo, danziamo, fermiamoci… insomma, facciamo qualcosa di diverso dal solito.
Tuttavia (come vedi le possibilità e le scelte sono più d’una): “forse il segreto della felicità non sta negli infiniti tentativi di miglioramento, ma nell’abiezione più totale, nel toccare il fondo fino a farsi schifo.” (da Fight Club).  
Ma una volta toccato il fondo, o dopo essersi fermati per ascoltare la propria voce interiore, occorre risalire o ripartire – ovviamente, dopo essersi scrollata la polvere di dosso. Come ho intitolato il post, shake, shape, share & shave; cioè, scuotiti, dai una forma (alla tua idea), condividila e sbarba (il mondo)… 
Per fare un gioco di parole cinematografaro, shake, shape, share & shave: Shakespeare in love (ma anche io, tu, tutti in love).

Stiamo alle porte del Natale e, come direbbe il solito Charles Bukowski fuori dalle righe, È Natale da fine ottobre. Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti. Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese.
Il Natale non dev’essere costellato da lucette e pupazzetti, ma deve manifestare la luce della tua rinascita e trasformazione: sette giorni di carburazione (dal 25 dicembre al 1° gennaio, in senso metaforico e reale) per poter diventare leggenda.
Sì, forse diventeremo leggenda, forse no. No, dico io, ma aspetta… che cosa sarebbe Gesù se nessuno avesse scritto i Vangeli? (Fight Club).  
Essere cristiani – o semplicemente umani – significa, innanzitutto, conoscere il Gesù dei Vangeli (anche oltre e aldilà del Vangelo) e il suo Spirito, al di là del tempo (ma anche nel Tempo, nel nostro tempo). Significa, poi, avere una certa esperienza del tempo. 
E Natale, simbolicamente (ma non solo), come del resto Pasqua e ogni altro vero ‘kairòs’ (tempo propizio, da cogliere al volo), è un tempo di rigenerazione.
Il vero cristianesimo – non quello delle lucette – dà profondità e senso al presente: un presente in viaggio… Tutto l’opposto della cultura secolarizzata, che ci fa vivere, o ‘sopravvivere’, in “un presente fisso su di sé.”, un presente statico, morto, imbalsamato, anche quando corriamo o sgommiamo su SUV strombazzanti.
Per il cristiano, invece, anche quello che va a piedi, “accanto al tempo orizzontale che passa e che fugge, esiste un tempo che non passa, un tempo che resta.” (Bernard Sichère).

Ora et labora. Gaudemus igitur… Sì, godiamoci questo periodo di feste: è in questo fluttuare tra stasi ed estasi, tra identità e cambiamento, “il respiro del tempo cristiano”. Chi vuol esser lieto, sia: di doman c’è certezza…
Dal desiderio della ricchezza alla ricchezza del desiderio, dalle relazioni di potere al potere delle relazioni, dall’amore del bene al bene dell’amore: tutto questo è il senso del Natale.
Tutti a bordo! Al timone c’è il nostro pilota, il destino dell’essere: ciò che noi dovremmo veramente essere, il nostro destino, la nostra destinazione, il nostro vero talento. “Segui la tua beatitudine e per te l’universo aprirà porte laddove c’erano solo muri. (Joseph Campbell).
Noi siamo l’altare, noi siamo i sacerdoti, noi siamo l’offerta. Noi siamo i frutti della vita, noi siamo i calici… 
Di questo distillato di qualità – che noi distilleremo dal nostro interno e che instilleremo negli altri – ne faremo un millesimato brut, uno champagne, magari un primitivo. C’è stata l’annata 2015, ci sarà l’annata 2016…
Sì, sbarchiamo dal 2015 e imbarchiamoci nel 2016, ma lasciamo a terra i bagagli!